Lezione Accademica - Trasformazione

narrato parlato pensato parlato altrui

La prima ora in classe in cui era stata spiegata la Tecnica della Moltiplicazione del Corpo era ormai terminata ed Akihiko aveva assistito in maniera estremamente deludente a delle terribili performances dei suoi compagni, tra cloni deformi e copie totalmente diverse dall'originale. Avrebbe potuto farsi una sonora risata davanti a tutti, ma il suo carattere quasi gli imponeva di restare composto ed educato fino alla fine, seppure la soddisfazione nel vedere quei bulletti fallire uno dopo l'altro era veramente tanta. Si ricordò quando anche lui, a quella stessa età, era solito scherzare e condividere i propri successi con il fratello Rashi; i due erano sempre stati in simbiosi in passato, sempre uniti dalla passione per le arti ninja e costantemente in perfetta sintonia sia nella vita che durante gli sporadici allenamenti che il padre impartiva loro mentre la madre li assisteva gioiosa. Adesso era tutto diverso; Rashi era diventato il nuovo Hokage ed i suoi genitori non c'erano più, uccisi brutalmente da alcuni ninja sconosciuti. Akihiko non conosceva il rimorso e non nutriva alcun sentimento di vendetta, ma la curiosità nel sapere il perchè di quel gesto mostruoso lo attanagliava giorno dopo giorno, spingendolo spesso a domandarsi se realmente nella sua famiglia non vi fossero degli oscuri segreti. Essendo un clan di spicco nella comunità di Konoha era sicuramente probabile che ciò potesse essere vero, ma i suoi genitori sembravano ai suoi occhi delle perone totalmente sincere.
"E il Byakugan non sbaglia mai, vede oltre l'anima."
Sorrise, ricordando la frase che sua madre spesso diceva a Rashi e a lui quando capitava che combinassero qualche guaio. Già, nonostante lui non avesse ancora sviluppato l'attivazione completa dei suoi occhi, ciò che sicuramente non gli sfuggiva era la verità; aveva un senso innato che gli permetteva di capire molto facilmente quando qualcuno si prendeva gioco di lui o quando semplicemente gli veniva detta una qualsiasi bugia, ma con i suoi genitori questo non era mai capitato. La campanella suonò, facendo tornare Akihiko alla realtà, nella realtà di quella spoglia aula d'accademia. A quel punto il maestro parlò, iniziando a spiegare il prossimo argomento di studio: la Tecnica della Trasformazione.
"Bene, ora che tutti avete provato la Tecnica della Moltiplicazione, adesso passeremo ad esercitarci con la Tecnica della Trasformazione. So già che l'unico che sa già di cosa sto parlando è il nostro Akihiko, quindi ve lo spiegherò direttamente io stesso."
Si schiarì la voce platealmente, chiudendo gli occhi ed iniziando a passeggiare davanti alla cattedra posta dietro di lui.
"La Tecnica della Sostituzione è una tecnica base che ogni ninja deve sapere. Questa vi permette di trasformare momentaneamente il proprio corpo in quello di qualcun'altro, assumendone l'aspetto ma non le capacità. Questo comprende anche la capacità di trasformarsi in esseri con diverse dimensioni, compresi animali, seppur risulti impossibile aumentare o diminuire di troppo la propria stazza. Ciò a cui si deve stare attenti è la voce; essa infatti non verrà affatto influenzata dalla tecnica che potrà facilmente essere smascherata proprio da questo aspetto. Per questo motivo molti ninja esperti nelle missioni di infiltrazione utilizzano anche tecniche che modificano perfino la voce."
L'insegnante aprì di nuovo gli occhi, sperando di aver incuriosito i suoi allievi, ma notando che la maggior parte di questi erano intenti a fare ben altro. Deluso dalla situazione decise di optare per la scelta più sicura, far iniziare la pratica all'unico studente che sicuramente sarebbe riuscito a portare a compimento la tecnica: Akihiko Hyūga.
"Akihiko, vuoi farci vedere come si esegue correttamente la tecnica? Per farlo devi semplicemente convogliare il tuo chakra e farlo scorrere in tutto il tuo corpo, visualizzando la persona in cui ti vuoi trasformare. Per andare sul semplice inizieremo con qualcuno di molto famoso che sicuramente vedete tutti i giorni in qualche manifesto o alla televisione: il nostro amato Hokage, Rashi Hyūga."
Il giovane ragazzo si sentì quasi scocciato da quella richiesta, era già molto simile a suo fratello, probabilmente trasformarsi in lui non avrebbe richiesto troppo impegno. Avrebbe voluto cimentarsi in qualcosa di più difficile, ma era anche vero che gli serviva più allenamento per tentare la trasformazione in qualcuno che aveva visto poche volte o che comunque non aveva ben chiaro in mente.
"Mi scusi, Maestro, ma credo che tentare di replicare qualcuno a cui già assomiglio sarebbe troppo semplice, perchè non provare qualche altro soggetto?"
L'uomo sorrise, contrariato però dalla risposta fin troppo sicura.
"Non è facile come pensi, ti ho già reso l'impresa difficile richiedendoti di replicare l'aspetto di una persona che non si trova davanti a te in questo momento. Prova e vedrai che non sarà affatto semplice."
Il ragazzo si concentrò, convogliando il chakra uniformemente in tutto il corpo e visualizzando la figura del fratello, proprio come gli era stato richiesto, producendo una nuvola di fumo attorno al suo corpo, avvolto quindi da questa e nascondendo il risultato agli occhi degli altri.

Al suo posto comparve l'Hokage, si poteva perfettamente capire che fosse lui. I compagni rimasero in silenzio, non era raro vedere Akihiko riuscire in qualcosa al primo tentativo, ma inaspettatamente il maestro parlò con un particolare sorrisetto in volto.
"Come ti avevo detto, non è così facile. La tecnica è eseguita in maniera estremamente imprecisa a partire dai lineamenti, troppo simili ai tuoi più che ai suoi. Anche il colore dei capelli rispecchia più il tuo biondo, che è sicuramente più chiaro dei suoi. Sei riuscito a replicare la sua veste in modo impeccabile, ma anche l'altezza è rimasta la tua e non sei riuscito ad aumentarla di quei centimetri necessari ad essere uguale a lui. Devi avere bene in mente il suo aspetto e visualizzare la sua immagine nei minimi particolari, evitando di pensare alla vostra somiglianza. Forza, riprova."
Akihiko, stupito del suo fallimento, si limitò ad un cenno di assenso, ricomponendo subito il sigillo necessario per effettuare la tecnica e riproponendo i passaggi compiuti in precedenza. Nella sua mente iniziarono a scorrere le immagini di Rashi, non solo quelle che era abituato a vedere tramite giornali e televisione, ma anche quelle che derivavano dai ricordi, quelle che gli assicuravano una prospettiva più completa. Per la seconda volta una nuvola di fumo lo avvolse, annunciando la trasformazione.

Il fumo lasciò il suo posto ad una copia perfettamente fedele dell'Hokage. Aki c'era riuscito di nuovo; la sua via dello Shinobi era solo all'inizio ma procedeva ad una velocità pazzesca.