narrato parlato pensato parlato altrui

Shoto sapeva che la sua tecnica avrebbe fatto poco effetto per Akihiko, ma non voleva rinunciare così, doveva giocare ogni sua carta. Decise quindi di prepararsi all'attacco, nonostante lui stesso non potesse vedere a grande distanza. Improvvisamente vide però la sagoma del suo avversario avvicinarsi a lui con estrema velocità, tanto da non riuscire a prevedere il successivo attacco, che andò a segno immobilizzandolo in una morsa ferrea. Aveva perso, era logico.
"Mi arrendo."
Pronunciò a voce lievemente più alta, così che il giudice che guardava lo scontro potesse sentire quella sua affermazione. Infatti, subito dopo si sentì un fischio che annunciava la fine dell'esame pratico.

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Shoto vide entrambe le sue tecniche andare in frantumi ma, una parte di sé, lo aveva immaginato. Sapeva bene quali fossero le capacità del suo compagno e quanta voglia avesse di vincere. Ma anche lui voleva la vittoria, non poteva rinunciare ai suoi sogni, indipendentemente da chi stesse affrontando. Senza perdersi d'animo, Shoto aveva iniziato ad fare dei sigilli con entrambe le mani ma dovette interrompersi per poter schivare la falce di Akihiko. Beh, lo aveva schivato per un soffio soltanto grazie alla sua attenzione che possedeva nel campo di battaglia. Ma non poteva finire lì il colpo, così si girò, voltandosi verso l'arma di Akihiko ma si ritrovò davanti una zampa di chakra di due metri, tecnica utilizzata dall'arma dell'amico. Ricevette un potente colpo sul torace, che lo fece sibilare di dolore e nello stesso tempo indietreggiare.
"Non mi arrenderò proprio ora..."
Cercò quindi di accumulare il chakra nei propri piedi, così da far fuoriuscire una coltre di tenebre dalla propria ombra e, qualora fosse riuscito nell'intento, l'arena si sarebbe stata ricoperta dall'oscurità. Avrebbe così preso un po' di tempo.

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Nessuna delle sue tecniche aveva funzionato e, per un certo senso, lo aveva previsto. Era ovvio, si conoscevano, erano compagni e sapevano benissimo quali tecniche avessero ed il tempo aveva dato a loro solo il vantaggio di contrastarle. Sapeva benissimo le capacità di Akihiko, soprattutto in un combattimento ravvicinato, ma quello non doveva essere un vantaggio, tutt'altro. La prima tecnica venne dissolta con il Kai ed il suo proiettile schivato.
"Mi conosci così bene eppure rischi un combattimento così ravvicinato con me? Grosso errore."
Rimase comunque serio alla frase provocatoria di Akihiko, come se non lo stesse ascoltando veramente. Avrebbe soltanto corrugato leggermente la fronte, per qualche secondo soltanto. Sapeva che l'altro avrebbe fatto di tutto per avvicinarsi a lui e non appena vide il Byakugan attivarsi, riuscì a non farsi prendere dal polso, accumulando così una leggera distanza. Ma se la sarebbe fatta bastare, perché lo Hyūga stava ancora contrattando con la stessa tecnica di qualche secondo prima e non voleva di certo farsi prendere. Ad ogni attacco del suo compagno, lui schivava, indietreggiava e schivando contemporaneamente, guardando anche attentamente ogni sua mossa. Gli serviva un diversivo, così provò di comporre diversi sigilli per richiamare a sé una grossa quantità di corvi.

Se l'azione fosse andata a buon fine, questo sarebbe servito per farli perdere ritmo, così sperava Shoto, che nel frattempo avrebbe accumulato la distanza. Sapeva bene che un'ammasso di corvi non lo avrebbe di certo fermato, perché solo una strategia per fargli perdere la concentrazione. Quindi, il corvino avrebbe poi tentato di usare nuovamente dei Proiettili d'Ombra, stavolta sparandone tre, in mezzo all'ammasso di corvi e fumo, nella direzione in cui Akihiko avrebbe dovuto trovarsi.

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Dopo aver terminato la prova scritta, ovviamente con il massimo dei voti, Shoto venne condotto lungo un corridoio, dove sapeva soltanto che avrebbe presto affrontato uno dei suoi compagni provenienti dall'accademia, come prova finale. Il suo volto era serio ma si poteva comunque scorgere una sfumatura di determinazione nei suoi occhi. Non era spaventato, era anzi pronto per affrontare chiunque. Quando però si ritrovò davanti a sé Akihiko, in mezzo all'arena, si sorprese ma per poi subito ricomporsi, assumendo immediatamente la solita espressione seria e da perfetto stoico.
"Non ci andrò piano con te, sappilo Akihiko."
La sua voce doveva essere incolore, senza avere un particolare tono di voce ma, al contrario, il ragazzo sembrava quasi divertito dalla situazione. Dopotutto, il biondo era un suo compagno. Non appena l'insegnante avrebbe dato il via con un fischio, Shoto non avrebbe esitato nell'attaccare per primo. Avrebbe infatti corso verso il suo amico, cercando di avvicinarsi il più possibile, e nel mentre avrebbe composto i dovuti sigilli per utilizzare Illusione Oscura: Ombra Divoratrice. In questo modo avrebbe così potuto limitare i suoi movimenti, magari prendendolo alla sprovvista, arrampicandosi lungo il corpo dell'altro.

Se l'azione fosse andata a buon fine, il corvino sarebbe spuntato dalla propria ombra per poi usare un Proiettile d'Ombra, indirizzato verso tempia di Akihiko.

Shoto voleva vincere, indipendentemente da chi fosse il suo avversario.