Lezione Accademica - Sostituzione

narrato parlato pensato parlato altrui

La mattinata di lezione stava giungendo finalmente al termine e ormai mancava solamente l'ultima ora, quella in cui, dal punto di vista di Akihiko, sarebbe stata spiegata una delle tecniche più utili in combattimento: la Tecnica della Sostituzione. Si trattava sicuramente di una tecnica salvavita che il ragazzo avrebbe potuto utilizzare nei momenti di difficoltà; sapeva bene in cosa consisteva il suo utilizzo e soprattutto conosceva i limiti ed i rischi derivanti da essa. In passato aveva tentato di utilizzarla, ma il fallimento di questa durante il furioso combattimento contro i suoi aggressori, aveva comportato la cicatrice che svettava ben visibile sul suo ventre come promemoria della sua debolezza. Forse, quella sarebbe stata la prova più dura per lui, perchè avrebbe richiesto un grande coraggio, quello necessario a rivivere l'esperienza che l'aveva portato al coma e al temporaneo abbandono della vita da Shinobi. Forse era stato proprio quello a causare una sorta di rottura nel rapporto con il fratello; per qualche ragione c'era stata una netta mancanza di fiducia tra i due, come se ognuno di loro desse la colpa all'altro per l'accaduto. Si volevano ancora bene, ma c'era qualcosa di rotto, qualcosa di irreparabile forse. Per l'ennesima volta il giovane Hyūga venne riportato alla realtà dalla voce del suo maestro, che si fece spazio tra il vociferare della classe come un coltello nel burro, quasi a voler forzare il silenzio.
"E' l'ultima ora ragazzi, abbiate pazienza ancora per un po' di tempo e poi potrete passare tutto il resto della giornata a non fare niente, come al solito."
L'insegnante era oramai rassegnato a quel comportamento, non si sarebbe di certo aspettando un improvviso cambio di atteggiamento dai suoi allievi, ma riponeva comunque le sue speranze nel giovane Akihiko, colmo di talento e determinato a raggiungere grandi obbiettivi nonostante il suo passato.
"Come ultima tecnica, oggi impareremo uno dei jutsu più utili durante un combattimento: la Tecnica della Sostituzione. Questa particolare tecnica vi permette di scampare alle situazioni più pericolose, permettendo di fronteggiare perfino avversari più potenti di voi. Essa consiste in un semplice spostamento fulmineo che si traduce in uno scambio con un oggetto o un soggetto presenti sul campo, purchè siano di dimensioni non troppo ridotte o non troppo superiori rispetto alla vostra. Nonostante il jutsu sia così tanto utile, è altrettanto difficile da utilizzare, in quanto richiede una grande concentrazione, un preciso controllo del chakra, una forte resistenza fisica e soprattutto un..."
L'uomo venne interrotto dalle parole di Akihiko, che uscirono dalla sua bocca quasi di getto, senza controllo e con una nota di amarezza.
"Un tempismo perfetto..."
Il maestro guardò il giovane Hyūga, notando in lui uno sguardo assente, perso nei ricordi e tormentato. L'ombra della sofferenza era tornata a fare capolino nella sua mente, annebbiandola e distraendolo da ciò che gli accadeva attorno.
"Esattamente, Akihiko. Perchè non vieni qui e ci dai una dimostrazione?"
Il biondo non rispose, perso nell'immagine della spada che faceva breccia tra le carni del suo ventre senza alcuna pietà. Non si capacitava ancora come fosse stato possibile per lui non evitare quell'attacco, ma era stato proprio a causa dello scorretto utilizzo della Tecnica della Sostituzione, quella maledetta tecnica fin troppo complessa anche per un bambino prodigio come lui.
"Allora?"
In quel momento un ragazzino dall'aspetto tutt'altro che rassicurante prese parola, ridacchiando in maniera malvagia ed erigendosi sul suo banco.
"Il sapientone ha paura! Ahahaha, se la fa sotto!"
L'insegnante lo zittì immediatamente, alzando la voce in tono severo.
"Okobu, rimettiti al tuo posto e non fiatare. Akihiko, se preferisci ci darà dimostrazione qualcun altro, magari proprio il nostro bulletto di fiducia."
Lanciò un'occhiataccia al giovane che poco prima aveva parlato, posando poi il suo sguardo dolce di nuovo sul ragazzo più grande.
"No... io... voglio provarci subito."
Aki si alzò dal suo posto, dirigendosi dinanzi all'uomo, il quale, con grande eccitazione, prese una sedia da uno dei banchi vuoti, posizionandola alla sua destra a pochi metri dal ragazzo.
"Per effettuare la tecnica devi concentrarti sul chakra e farlo fluire in tutto il corpo, con maggiore concentrazione nelle gambe, le quali richiederanno maggiore sforzo per lo spostamento. Successivamente dovrai focalizzarti sull'oggetto che, in questo caso, è la sedia. Non possiamo purtroppo allenarci sul tempismo al momento, ma arriverà il tempo anche per quello."
Il ragazzo annuì leggermente, concentrandosi sul suo obbiettivo; doveva farcela, doveva affrontare il suo trauma e riuscire in quella tecnica, non poteva permettersi un fallimento. Compose immediatamente il sigillo, convogliando il chakra in tutto il corpo ma prestando maggiore attenzione alle gambe, concentrandosi bene sull'oggetto con cui doveva compiere la sostituzione.

In un istante il maestro sferrò un semplice colpetto al capo del ragazzo, così da attivare la tecnica in questione, ma non accadde assolutamente niente. Akihiko aveva fallito.
"Sei troppo spaventato. La tua mente deve essere concentrata, per questo il jutsu è difficile da utilizzare. So cosa ti è capitato, Akihiko, ma questo non deve di certo precluderti la possibilità di diventare un grande ninja, anzi, deve darti la motivazione per diventare sempre più forte. Io credo tanto in te e so che diventerai uno dei migliori ninja che il villaggio abbia mai avuto. Per cui riprovaci e dimostrami chi sei."
"Io... grazie..."
Il giovane Hyūga riprovò velocemente ad attivare la tecnica, ricevendo per la seconda volta un colpetto alla tempia così da poter attivare la sostituzione.

Una nuvoletta di fumo annunciò il compimento della tecnica, sostituendo i due soggetti e provocando un enorme gioia non solo in Aki ma anche nel suo stesso insegnante. All'improvviso il bulletto che poco prima si era messo in mostra si presentò dinanzi ai due, con una strana espressione arrabbiata.
"Ci possono riuscire tutti! State a vedere!"
Compose i sigilli ed in un momento una nuvola di fumo avvolse la sedia presente accanto a lui senza però avvolgere il corpo. Quest'ultima infatti si spostò di qualche centimetro ma esattamente sopra la testa dell'insegnante, cadendo esattamente sul suo cranio e facendolo rovinare a terra, svenuto.
"Maestro!"